Non tutti i tagli stanno bene a tutti: ecco perché
Perché non basta scegliere un taglio da una foto?
Molti arrivano in salone con lo screenshot del calciatore di turno o di un influencer preso su Instagram.
La verità?
Quel taglio non è detto che funzioni su di te.
E no, non è una questione di gusto.
È una questione di proporzioni, struttura e logica del capello.
Un taglio va costruito. Non copiato.
1. Forma del viso: la base da cui partire
Ogni volto ha linee, volumi e proporzioni diverse.
Il compito del taglio è valorizzarle, non contrastarle.
Ecco qualche esempio:
Viso allungato → meglio evitare sfumature troppo alte che slanciano ulteriormente. Servono volumi laterali per bilanciare.
Viso tondo → meglio lavorare con verticalità e linee nette, per snellire.
Viso squadrato → meglio ammorbidire i contorni, senza esasperare angoli e spigoli.
Il taglio deve accompagnare il viso, non forzarlo.
2. Direzione e struttura del capello
Non tutti i capelli si comportano allo stesso modo.
E questo fa una differenza enorme.
C'è chi ha vortici, che rendono certi ciuffi ingestibili.
C'è chi ha capelli che crescono in avanti e non reggono tagli pettinati all’indietro.
C'è chi ha capelli troppo fini o troppo spessi, che non tengono le linee che “su Instagram” sembravano perfette.
Un taglio fatto bene rispetta la direzione naturale del capello.
Forzare la natura… è il modo più veloce per odiarlo dopo due giorni.
3. Personalità e stile di vita contano
Un buon taglio non guarda solo il viso e il capello.
Guarda chi sei.
Hai tempo la mattina per sistemarti i capelli?
Ti piace portare uno stile pulito o qualcosa di più grezzo?
Usi prodotti o no?
Queste domande un barbiere serio se le fa.
Perché il miglior taglio del mondo, se non ti rappresenta o non riesci a gestirlo, non serve a nulla.
4. Il taglio giusto si costruisce, non si copia
Fare un buon taglio è un lavoro su misura.
Non parte da una moda. Parte da te.